La mia schiava ha fatto molta strada. Il percorso della comprensione, del diventare, dell’accettazione e dell’apprendimento. E ora è completamente nelle mie mani, è completamente mia. Lei beve urina a litri, non solo fresca direttamente dalla fonte, ma anche raccolta in diversi giorni, acida e marcia. Apre la bocca ad ogni richiesta ed ingerisce merda. È il mio posacenere, cestino dei rifiuti e water. Non giudicatela severamente, non è colpa sua, le piace l’umiliazione.
Bocca di monnezza della schiava, sempre a portata di mano La mia schiava è sempre presente. Guardandola, questa nullità mi fa accendere una sigaretta con piacere. La disprezzo, questo niente, per la sua sottomissione e disponibilità nell’ingerire la mia merda. Mi siedo sul suo viscido muso puzzolente, spegno la sigaretta su di lei. Stai ferma porco, mangia, gusta il sapore delle mie feci, eccitati, datti alla pazza gioia. Sei nel mio stronzo, ti darò un calcio in culo e te ne libererò via. Vattene a casa, oggi non avrò più bisogno di te.
Schiavetta che beve urina raccolta in 4 giorni Ho deciso di raccogliere la pipì del mio uomo e mia in quattro giorni. La mia schiava verrà qui a berla tutta. Che profumo di pipì, quanto piscio del mio uomo, continua a fare pipì. Circa un litro si è accumulato. Oh quella schiava ora bevi tutto. Noi due abbiamo raccolto pipì per te. Bevi, inghiotti. Non ho detto risciacquare la bocca, ingoiare. Apri la bocca, mostrami ciò che hai ingoiato. Adesso puoi bere ancora. Quanta puzza di pipì rancida, odora così male. Bevi, tu sei una schiava, devi obbedirmi. Bagnata dal piscio ovunque sul corpo affinché tu possa puzzare. Lavati con la pipì, indosserai quei vestiti puzzolenti e tornerai a casa. Forza, finisci di bere, lecca quel che hai versato per terra