Lo schiavo mi attende nudo e accovacciato sul pavimento, pronto ad omaggiarmi baciando le scarpe in segno di benvenuto. Oggi, però, mi sento un po’ psicopatica con improvvisi sbalzi d’umore che lui proverà sulla sua pelle mentre calciò i suoi testicoli. Inizio felice e lo colpisco sorridendo mentre avverte il colpo e rovinia al suolo. Lo lascio togliere le mie scarpe, ma in questo momento mi arrabbio e lo colpisco più violentemente mentre è ancora inginocchiato davanti a me. Gli sto realmente facendo male e poi, preoccupata e comprensiva, lo faccio rialzare, verifico che stia bene e continuo a colpirlo sempre più forte. Alla fine, semplicemente, sono divertita ed apprezzo gli ultimi colpi fino a quando non si accascia a terra e ha solo la forza sufficiente per chiedere misericordia e venerare i piedi che l’hanno malmenato.