Sono arrabbiata. Ho detto al schiavo di riparare la camera dell’hotel in cui stiamo soggiornando da ieri notte e di pulirla bene. Deve farlo lui e non gli impiegati. Deve essere il più sottomesso degli schiavi! L’ultimo del suo rango! Purtroppo ha fatto un lavoro scadente e sono delusa. Lo chiamo ai miei piedi, picchiettando l’stivale sul pavimento. Gli rimprovero per la sua trascuratezza e gli dico di mostrarmi le mani. Sono troppo carine, non sono quelle di un operaio. Si comporti bene! Ma glie le sistemerò io adesso… Gli faccio mettere le mani sotto i piedi della sgabello e mi siedo sopra, sedendomi o stando in piedi sullo sgabello. Quindi gli faccio mettere le mani sulla sgabello e mi siedo comodamente sul letto accanto a me, stiracchiandomi e posizionando i tacchi delle mie stivalette sui suoi palmi. Salgo su di essi, li calpesto con le piante dei piedi. O stringo tra i glutei. Ci sono anche scene ravvicinate per mostrare bene l’azione calpestante. Alternando tutte queste pose, alla fine troverà le sue mani distrutte e se ne andrà piagnucolando e pentito.