Accolgo il saluto dello schiavo con un po’ di scetticismo. Ha paura perché indosso tacchi alti e il suo pene è completamente alla mia mercé, intrappolato nella scatola rossa per il cock. Inizio a giocare con esso mentre sono seduta, punzecchiandolo con i miei tacchi e facendogli sentire le suole. Poi mi alzo ed affondo tutto il mio peso su di lui adesso. I gemiti aumentano man mano che le mie scarpe lo torturano. Il porco si eccita anche lui! Mi siedo nuovamente e dopo un po’ mi tolgo le scarpe. Ora, scalza, accarezzo lui e lo masturbo, gli dico che questo è il suo momento di coccole. E proprio quando comincia a rilassarsi e a crederci, gli do due calcioni e mi alzo per annientarlo sotto le mie piante dei piedi. Cosa pensava avrei dato a lui il privilegio di provare piacere? Questo pene serve solo per essere calciato e calpestato. Ed è quello che continuo a fare senza scarpe. Poi mi siedo per rimettermi le scarpe e lui supplica pietà. Mi arrabbio, decido io quando finirà. Continuo ancora a stenderlo con le scarpe, lui continua a supplicare e tenta di proteggere il suo pene. Adesso sta annoiando me… Me ne vado usando la sua pancia come appoggio.