Ritorno nella mia camera dei giochi con quattro amiche per una festa con alcuni schiavi quando vediamo un volto familiare steso per terra in un vicolo… È uno schiavo che aspettava e nel farlo è caduto rimanendo disteso come un barbone, disgustoso… Lo lasciamo lì dove merita di stare e cominciamo a fargli assaporare i nostri tacchi affilati: scarpe, stivaletti, stivali in pelle, tutti alti e appuntiti che si conficcano a loro volta nella carne di questo schiavo molle. I suoi gemiti aumentano così come le macchie rosse ma non soddisfatte lo facciamo stendere su una grata di ferro e ricominciamo a calpestarlo mentre la sua schiena si spezza sotto il nostro peso.