L’ultima volta, la Mistress Karina mi aveva presentato la sua amica donna Alina. A Alina era piaciuto molto quell’incontro. Durante quel primo incontro, lei non era riuscita a defecare nella mia bocca, e io non avevo mai avuto il gusto delle sue feci. Così ha deciso di provare ancora. Un bel giorno, la donna mi ha invitato nel loro appartamento affinché potessi servirle e mangiare le feci dalle loro bellissime natiche. Mi ero preparato al tradizionale servizio per le donne, ma non ero per nulla pronto a quanto è accaduto dopo. Prima, Karina aveva già visto me nudo ed aveva visto il mio pene, che ho un pisello molto piccolo. Pensavo rimanesse il nostro segreto. Ma la Mistress Karina aveva deciso di umiliarmi completamente e aveva detto ad Alina del mio piccolo pene. Ad Alina interessava. Io dovevo spogliarmi, togliere le mutandine davanti alle donne e mostrare loro il mio pene e i testicoli. Avevo vergogna del fatto che le donne cominciassero a discutere sul mio pene, ridendo della sua dimensione. L’umiliazione psicologica era seguita da quella fisica. Io stavo in piedi davanti alle donne completamente nudo, così le Mistresse decisero di non perdere l’attimo e cominciarono a frustarmi con una frusta. Era la prima volta per Alina, e Karina le diede una lezione su come frustare correttamente uno schiavo. Dopo tutte queste umiliazioni, fui ricompensato, venne un momento dolce e atteso per me. Le donne mi avevano dato le feci in bocca a turno. Prima Alina, poi Karina. La cacca della Mistress Alina sapeva di carne cotta il giorno precedente, e quella di Karina aveva sapore di zuppa di pancetta. Le feci di entrambe le donne erano deliziose, gradevoli, con una consistenza perfetta, e ingoiate con piacere.